Il sito del quartiere di Roma medaglia d’oro al merito civile osservatorio del Quadraro (diviso tra V e VII municipio) e del resto di Roma nota e, anche quella da scoprire www.ilquadraro.it - scrivi alla redazione ilquadraro@gmail.com

Gennaio 1944

15 - Bombardamento aereo alleato su Centocelle, Cinecittà, Quadraro.

19 - Il quartiere Quadraro subisce un violento bombardamennto aereo. Sono vietate le telefonate extraurbane.

Febbraio

23 - Attentato con lancio di bombe a mano ad Armando Stampacchia, capo della polizia fascista del Quadraro, provocatore e delatore al servizio dei tedeschi.

25 - Stampacchia non sfugge a un secondo attentato. Muore colpito dai partigiani. Sugli uccisori pesa una taglia di 200 mila lire

Marzo

31 - Quarticciolo, scontro armato tra partigiani delle Matteotti e fascisti. Due di questi, Pietro Saverio e Bruno Taverna, cadono colpiti a morte. Il coprifuoco nel quartiere è anticipato alle 16. A seguito dell'intesificarsi degli atti di guerriglia il coprifuoco Š anticipato anche al Quadraro, a Centocelle e nella borgata Gordiani.

Aprile

17 - Verso le 4 del mattino Kappler mette in atto il piano "Unternehmen Walfisch" (operazione balena), con il blocco di ogni accesso viario alla zona del Quadraro, sulla Tuscolana, dopo Porta Furba. Seguono, dalle 5, le perquisizioni della Gestapo e della polizia fascista casa per casa, alla ricerca di partigiani, sbandati, collaboratori della Resistenza. Non destinato quindi principalmente a procurare mano d' opera alla Wehrmacht (lo scriverà Eithel Moehlhausem, il console tedesco, in un suo memoriale), ma atto militare di polizia e controguerriglia sostenuto da forze consistenti, per "distruggere quel nido di vespe". In effetti la popolazione del Quadraro fornisce basi e assistenza a gruppi, distaccamenti e a formazioni organiche di partigioani: La "banda Rossi" di Bandiera Rossa, agli azionisti della "banda del Lavoro", ai gappisti dell' VIII zona. Ha anche organizzato una rete di sabotaggio formata da numerosi nuclei di donne, vecchi, ragazzi che cospargono le strade di transito per e da il fronte di Cassino di chodi a tre e a quattro punte per squarciare i pmeumatici degli automezzi.

Piu' di duemila persone rastrellate vengono portate prima in un cinema poi via via ammassate a Cinecittà, nei teatri di posa. I famigliari dei rastrellati fanno ressa davanti ai cancelli, ma vengono brutalmente respinti. Il parroco di Santa Maria del Buon Cosiglio, Gioacchino Rey, che si prodiga per aiutare sbandati e partigiani, raccoglie un centinaio di biblietti di conforto, consiglio da portare ai prigionieri. Quando chiede di parlare con un ufficiale è colpito al volto con un pugno da un sottufficiale SS, allontanato a spintoni.

I deportati in Germania, al lavoro forzato saranno 744, di età compresa tra i 16 e i 55 anni, altri finiranno in carcere.

La sera stessa i giornali pubblicano un comunicato del Comando Tedesco in cui i rastrellamenti sono messi in relazione con l'attacco partigiano in via Rasella e con l'eliminazione di militari avvenute il lunedì di Pasqua nelle zone periferiche della capitale. "Gli attentatori -prosegue il comunicato- riuscivano a fuggire, senza essere riconosciuti, nei loro nascondigli in un certo quariere di Roma dove essi trovarono protezione presso i loro compagni comunisti. Il Comando superiore germanico è stato perciò costretto ad arrestare oggi nel detto quartiere tutti i comunisti e quegli uomini abili al lavoro che collaborano con i comunisti o li appoggiano. Gli arresati verranno assegnati ad una occupazione produttiva nel quadro dello sforzo bellico germanico diretto contro il bolscevismo".

 

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