A Largo dei Quintili, sulla sinistra del palazzo che un tempo ospitava il bar Carfagna, c’è una lapide, posta dall’ANPI, che ricorda Goffredo Romagnoli (ferroviere), Gastone Gori (muratore), Leonardo Butticé (meccanico), Gaetano Butera (pittore), e Adolfo Bonfanti.
“Il 7 febbraio [del 1944] fu un giorno assai triste per la Pensiero e Azione (1). Dopo due giorni di ansie, di incertezze e di perplessità, Ernesto Anzellotti (2) comunicava a Bacellona che i patrioti Romagnoli, Butticé, Gori e Butera i quali, insensibili a ogni consiglio, avevano voluto recarsi a Ciampino per eseguire un’azione di sabotaggio, erano stati sorpresi dalle SS e tratti in arresto.” (3)
I primi quattro, dopo la cattura, furono assassinati alle Fosse Ardeatine, il successivo 24 marzo.
Adolfo Bonfanti, poco più che ventenne, socialista, catturato durante il rastrellamento del Quadraro operato dalle SS il 17 aprile 1944, si unì alle formazioni partigiane della Brigata Garibaldi e prese parte attiva nei combattimenti contro le truppe di occupazione tedesche. Avrebbe trovato la morte in uno scontro a fuoco contro le SS.
(1) Pensiero e Azione era una delle formazioni partigiane, attiva nella zona del Quadraro
(2) “Anzellotti spiegava anche il perché delle sue riluttanze a tentare quell’azione. Da qualche giorno si era aggregato a loro, presentato dal compagno Basilotta del PSI, un individuo che definitosi disertore tedesco, aveva presenziato all’organizzazione del piano per quell’azione di sabotaggio, fornendo dettagli che pure non avrebbero dovuto essergli. Anzellotti aveva subodorato una trappola e, purtroppo senza risultato, aveva messo in guardia i compagni.” (Jo di Benigno, Occasioni mancate, Roma in un diario segreto, 1943-1945
(3) ibidem