Il mondo della cultura si schiera contro l’inquinamento
Il 6 novembre conferenza stampa all’Istituto nazionale di Storia antica per presentare un’edizione speciale del tradizionale appuntamento con la storia. Saranno presenti il giornalista Giovanni Minoli e lo storico Andrea Giardina. L’iniziativa rientra in una più ampia mobilitazione per chiedere la delocalizzazione degli autodemolitori e certezze sull’eventuale contaminazione dei terreni.
Non solo i cittadini e le associazioni del Quadraro. Anche il mondo dei media e della cultura si mobilitano per salvare il Parco Archeologico di Centocelle, liberandolo da decenni di abbandono e inquinamento provocato dagli autodemolitori che tuttora operano lungo il suo perimetro. Tra i primi a rispondere alla “chiamata alle armi” delle associazioni ASD Quadraro, Punto di Svista, Cinecittà bene Comune e Spartaco Rugby sono stati il giornalista Giovanni Minoli e lo storico Andrea Giardina, che il 6 novembre alle ore 17 presso l’Istituto nazionale di storia antica (via Milano 76) presenteranno il progetto “Lezioni di storia al Parco di Centocelle”.
Per sostenere la causa del parco, il professor Giardina e altri autorevoli studiosi romani (Alessandro Portelli, Andreina Ricci, Vittorio Vidotto) hanno infatti deciso di “trasferire” al Quadraro le loro celebri “Lezioni di storia”, che fino a oggi si sono tradizionalmente tenute nelle ben più prestigiose “aule” dell’Auditorium Parco della Musica. Questa “special edition”, che si svolgerà dal 23 novembre al 22 febbraio, presso il Circolo sportivo Arca di via degli Arvali 146, è parte di una più ampia battaglia per valorizzare la più grande e pregiata area verde del V Municipio, restituendola alla sua antica bellezza.
La conferenza stampa sarà infatti anche l’occasione per denunciare il grave stato di degrado del parco e chiedere al Comune il rispetto degli impegni presi in merito alla delocalizzazione delle quattro attività di autodemolizione ubicate su via di Centocelle. L’ultima mozione in tal senso, approvata dall’Assemblea Capitolina lo scorso 13 marzo, impegna tra l’altro il sindaco e la Giunta a “chiedere all’Arpa di effettuare carotaggi mirati a ottenere un quadro certo dello stato di inquinamento del suolo e della falde acquifere in tutta l’area del Parco Archeologico di Centocelle”. Nonostante i ripetuti appelli dei cittadini e gli allarmanti sospetti sulle possibili conseguenze di decenni di olii esausti, pezzi di autovetture e batterie demoliti nel raggio di poche centinaia di metri, nessuna analisi ufficiale – e dunque nessuna bonifica – è mai stata condotta su questo territorio.
BREVE STORIA DEL PARCO
Era il 1993 quando per la prima volta venne presentato in Comune il progetto per la realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle, un gigantesco polmone verde di inestimabile valore archeologico racchiuso tra via Casilina e via di Centocelle. A distanza di 21 anni, solo 33 dei 120 ettari vincolati sono però effettivamente fruibili dai cittadini. L’avvio dei lavori di riqualificazione del secondo stralcio, che si affaccia sul quartiere del Quadraro, è previsto tra poche settimane. L’investimento sarà enorme: quasi 2 milioni e mezzo di euro. Una valanga di soldi che tuttavia non prevede affatto di risolvere il primo e principale ostacolo alla rinascita del parco: la delocalizzazione degli autodemolitori che tutt’oggi operano al suo interno.
Per nulla rassicurati da questa finta riqualificazione, che rischia di trasformarsi nell’ennesimo, scandaloso spreco di denaro pubblico, i cittadini del territorio hanno deciso di riprendere la loro battaglia “per un parco libero, pulito e vivo”. La mobilitazione – che è coordinata da una rete di associazioni composta da “ASD Quadraro”, “Punto di Svista”, “Cinecittà bene Comune” e “Spartaco Rugby” – è cominciata all’inizio di ottobre con un presidio fisso su via di Centocelle.